1. |
Nebbia
05:41
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Vagando lento come cenere
alla futile ricerca della polvere
nel buio incandescente.
Quando la lava
esce dalla gola,
potrei creare il nulla,
potrei respirarlo.
Nebbia esclude
strati di cielo,
occultando orizzonti
che mai toccherò.
Nebbia come cemento che
tiene legati i polsi.
Ma le fiamme non bastano
per disintegrarlo
anche se urlassi
per tutto il tempo.
Fino alla fine di ogni entità,
nebbia impedisce la libertà.
Movimento condizionato,
il magma riposa,
non si sveglierà.
Vagando lento,
lo sforzo è oltre
l'umana concezione,
fino a fermare
il percorso della lava,
diventata ormai
pietra fredda.
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2. |
Foschia
03:52
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Orbite cavate senza ritegno.
I miei occhi
non sono fatti
per sopportare.
Bevo catrame per brindare
alla foschia che inalo
senza permesso.
Veleno crudo
che non dà sollievo.
Sollevo i miei piedi
dall'asfalto
e sospeso
nella statica agitazione
con orbite cavate,
piene di vuoto.
Spegnere il concreto,
volgerlo al termine.
Convincere il pensiero,
che la luce inganna,
non illumina,
che la luce ferisce
e non schiarisce.
Divincolarsi
dalla fallace realtà
è possibile solo
nell'incosistenza.
Orbite cavate con veemenza.
I miei occhi
eran fatti
per filtrare.
Mangio fuliggine per celebrare
il disgusto
che mi accerchia
senza permesso.
Spegnere il concreto,
volgerlo al termine.
Convincere il pensiero,
che la luce inganna,
non illumina,
che la luce tradisce
e non schiarisce.
Le mie mani sono stanche
di cercare ostacoli
a cui mantenersi,
aggrapparsi, con
la speranza che la luce
non illuda più.
Densa foschia
mi permette di realizzare.
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3. |
Ageusia
04:29
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Indifferenza violenta
scaturita dall'intorno
quando tutto
perde un contorno.
L'aspettativa che la mia lingua
senta il gusto del quotidiano,
l'ho smarrita nel tempo.
Il sapore dell'interesse
svanito nell'inconscio,
ingoiato e digerito
dall'oblio.
Rifiuti smaltiti,
svuotati dall'importanza
della loro essenza.
Sulla lingua collassata
non c'è più posto per
l'aspro risentimento,
la dolce misericordia,
l'amara collera,
il salato rammarico.
Ageusia.
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4. |
Vento Contro
03:00
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Falso allarme.
Peso enorme.
Vento contro.
Indecisione.
Madre gravità,
nudo nel fluido.
Credo, lento, verso.
Tensione, duro impatto,
paura dell'assoluto?
Vento contro,
che si oppone,
mi accompagna nell'idea.
Ragione o apnea?
Salvezza o condanna?
Falso allarme.
Peso enorme.
Vento contro.
Indecisione.
Madre gravità,
nudo nel fluido.
Freddo, forse cedo.
Incontro al conforto?
Terrore dello scontro?
Vorace desiderio e
puro refrigerio?
Celata volontà
è il fiato da questa altura.
Un tuffo giù,
in questa notte scura.
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5. |
Apnea
05:02
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"Anche se dovessi temere
lo sguardo fugace,
mi immergerei
nel temporaneo dolore."
Lesto incedere della vergogna,
mitigata dai profumi dei sospiri,
avanzo immediato del timore.
"Non proverò più."
Vasta negatività
compressa e lasciata giacere
in una stanza che
non sarà aperta di nuovo.
Frenetici fremiti dell'attesa,
docili sussulti per l'assenza,
del ritmo dell'eupnea.
L'ultima memoria sarà
un cielo sfocato,
con la presenza
bramata dell'apnea.
Con le dita quasi a volere
afferrare lievi
un ripensamento
Inerte affondare.
Una porta serrata per sempre,
frenetici spasmi delle vene,
docili crampi per la mancanza
dell'eupnea.
L'ultima memoria è
un cielo distorto,
con la presenza
bramata dell'apnea.
Con le dita quasi a voler
afferrare lievi
un ripensamento.
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